In Italia la gestazione per altri è illegale secondo quanto stabilito dalla legge n.40 del 2004, il cui articolo 12, comma 6, stabilisce che la GPA “è punita con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”.
Si è, allora, tornato a discutere recentemente in Commissione Giustizia sulla gestazione per altri (GPA), che una maggioranza di destra coesa e unanime vorrebbe addirittura trasformare in un “reato universale” (cioè un reato punibile in Italia anche se commesso in un Paese dove la GPA è legale). Dall’altra parte, in prima fila, Alessandro Zan definisce tutto questo un “obbrobrio giuridico”, il cui unico obiettivo è quello di criminalizzare, ancora e sempre, le famiglie omogenitoriali.
Ma se Zan e la stessa segretaria del Pd Elly Schlein sono favorevoli e aperti al confronto, c’è una parte “riformista” del Partito Democratico che ha sottoscritto una petizione per dire no alla GPA: 514 le firme raccolte, a conferma dei dissensi presenti sul tema anche all’interno della sinistra.
“Come ha scritto la Corte Costituzionale – si legge nel testo della petizione – la surrogata offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, assecondando un’inaccettabile mercificazione del corpo, spesso a scapito delle donne maggiormente vulnerabili sul piano economico e sociale. Chiediamo che la politica si attenga a questi principi nel confermare il divieto di maternità surrogata nel nostro Paese e, come sottolinea la Corte Costituzionale, arginando la pratica con uno sforzo che richiede impegni anche a livello internazionale. La GPA è una pratica intollerabile e va contrastata in tutti gli ambiti a cominciare dalle istituzioni europee e dall’Onu“.
Una petizione che arriva alla vigilia della discussione in Parlamento proprio della legge che mira a punire la GPA come reato universale, attesa per Giugno, e all’indomani della netta vittoria della destra alle elezioni amministrative, con la segretaria del PD vittima del fuoco amico del suo stesso partito. “Il timing non è legato alle amministrative”, ha precisato il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giuseppe Paruolo, tra i promotori della petizione, “ma al fatto che domani inizia la discussione parlamentare sulla surrogata”.
Nel dubbio, Zan ha combattuto in Commissione tutta la notte, per ostacolare una destra che vuole approvare a ogni costo una legge per criminalizzare le famiglie arcobaleno.
Maria Cecilia Castellazzi, Trainee Lawyer
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