Poche ore dopo la celebrazione dalla Giornata Internazionale contro l’omotransbifobia, arriva pesante come un macigno il racconto pieno d’odio che vede protagonista un ragazzo poco meno che trentenne di Bitonto.
Michele studia e vive in famiglia e alcuni giorni fa ha trovato sulla porta di casa un biglietto con sopra scritto “Vatti a curare, ricchi*ne“.
Il protagonista di questa triste vicenda abita in un condominio di circa una ventina di persone. Il biglietto, spiega in una intervista a La Repubblica, era chiaramente rivolto a lui. Non ha avuto il coraggio, ma avrebbe voluto scendere a dirgliene quattro al possibile mittente: una persona che sta causando diversi problemi al condominio da tempo. In passato ci sono stati screzi con questa persona, che è stata rimproverata da qualcuno nel condominio per un comportamento scorretto con la raccolta differenziata, e lei si è convinta che la colpa fosse del ragazzo, prendendosi la libertà di insultarlo per il suo orientamento sessuale. Michele, ha così il tolto il cartello, che ha deciso, però, di conservare in previsione di una denuncia.
Il ragazzo di Bitonto ha fatto coming out solo con sua sorella, mentre i genitori non l’hanno presa bene. La situazione è difficile a casa ed è demoralizzato. Ha molta paura e dopo questa triste vicenda non si sente al sicuro nemmeno nel luogo in cui vive.
Impaurito, Michele vorrebbe lasciare la sua città, contemplando l’ipotesi di andare via dall’Italia, in un’ottica più internazionale, accogliente e inclusiva.
Il sindaco di Bitonto si è immediatamente schierato al fianco del giovane ed ha organizzato una manifestazione di sostegno proprio lo scorso 17 Maggio, per dimostrare piena solidarietà al giovane e denunciare pubblicamente il comportamento offensivo, ignorante e incivile di cui il giovane è stato vittima.
Una bella manifestazione, questa, per dimostrare quanto sia importante garantire le parità di diritti e di opportunità con il solo obiettivo di costruire una società sinceramente aperta e inclusiva.
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