Sarebbe curioso e interessante conoscere la posizione del nostro Papa Francesco, sobrio progressista ma pur sempre progressista, in merito alla notizia che sta facendo il giro del mondo di Allison, prim* prete non binary d’Inghilterra.
“Quando indosso il mio collarino voglio far sapere che va tutto bene e che c’è un posto nella chiesa e nel mondo anche per persone come me”, così si racconta Bingo Allison, prim* prete che non si riconosce in nessun genere: né femminile né maschile.
Scoprire la propria identità è un percorso profondamente personale e intimo, un cammino scorrevole per tanti e tortuoso per altri, un viaggio che varia da persona a persona. E in questo percorso Allison dichiara di essere stato guidat* proprio da Dio. Un percorso – è chiaro – che sta facendo tanto parlare e a tratti discutere.
Il trentaseienne di Norris Green, sobborgo di Liverpool, ha raccontato in diverse interviste rilasciate recentemente di quanto sia stato prezioso, quasi salvifico, l’incontro con altre persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e religiose. Per Allison un vero punto di svolta, che gli ha concesso di interiorizzare la sua vera essenza e di scardinare le sovrastrutture di un mondo bigotto e spesso ignorante, di cui lui stesso era inconsapevole vittima.
Durante questo viaggio Allison riconosce la centralità che Dio ha assunto nella scoperta di sé, attraverso un percorso da lui definito una “profonda esperienza spirituale”.
Oggi Bingo Allison si impegna meticolosamente e con convinzione nel rendere la chiesa di Liverpool uno spazio inclusivo e accogliente per ogni persona LGBTQIA+, collaborando sinergicamente con associazioni a sostegno di gruppi di giovani queer.
Tra visite scolastiche e seminari, Allison vorrebbe offrire un nuovo volto dell’ambiente religioso, aprendo le porte a chiunque viva libero da pregiudizi. Il suo unico obiettivo è, dunque, quello di indicare e dimostrare ai più giovani che sono benvenut*, qualunque sia la loro identità di genere.
Che sia questo l’inizio di un cammino, sicuramente non facile e breve, in cui la religione si allontana dalla rassicurante aurea conservatrice, accogliendo definitivamente la diversità in tutte le sue forme? Sarà la Storia a fornire una risposta. Scopriremo se incoraggiante o deludente.
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