Nella storia del continente Americano, le popolazioni indigene hanno subito secoli di discriminazioni, segnati da colonizzazioni, spostamenti forzati e una complessa rete di sfide sistemiche. All’interno dell’industria dell’intrattenimento, questa oppressione storica si è tradotta in una persistente mancanza di rappresentazione e spesso in caratterizzazioni dannose. Le comunità indigene, alle prese con disparità economiche e appropriazioni culturali, hanno lottato per condividere autenticamente le proprie storie e prospettive. Gli onnipresenti stereotipi e la sotto-rappresentazione nei media affondano le radici sia in pregiudizi storici che in una mancanza di consapevolezza contemporanea all’interno del settore. Tuttavia, una crescente consapevolezza di questi problemi ha scatenato sforzi per amplificare le voci indigene, smantellare gli stereotipi e favorire un panorama più inclusivo che rispetti e abbracci la ricchezza delle culture indigene.
La mancanza di inclusione dei gruppi indigeni o nativi negli eventi internazionali è un problema significativo che spesso riflette una mancanza di rappresentanza, rispetto e consapevolezza delle culture indigene. Questi gruppi hanno una ricca storia, una vasta conoscenza e una prospettiva unica da offrire al mondo, eppure vengono frequentemente ignorati o esclusi dagli eventi internazionali.
Il recente film, “Killers of the Flower Moon”, un dramma western americano, ha portato nuovamente all’attenzione alcune questioni da analizzare e considerare attentamente.
Negli ultimi giorni, Lily Gladstone, attrice in “Killers of the Flower Moon”, ha attirato l’attenzione sul tema della decolonizzazione del genere e dei pronomi gender-neutral, riflettendo sulle sue radici indigene e sulla relazione con l’identità di genere.
La sua esperienza personale evidenzia come molte lingue native non abbiano una netta distinzione di genere nei pronomi, e quindi l’uso del pronome singolare “they” sia più comune. Questo riflette la varietà di identità di genere presenti nelle culture indigene, sfidando la concezione binaria tradizionale.
Secondo Entertainment Weekly, la decisione di Gladstone di adottare i pronomi “she/they” è legata alla sua identità di genere fluida e riflette il desiderio di decolonizzare il concetto di genere, riconoscendo e celebrando la diversità presente nelle sue origini culturali.
Inoltre, le sue osservazioni sulla divisione di genere agli Oscar e nell’industria cinematografica in generale sollevano importanti questioni riguardo alla rappresentazione e all’assegnazione dei premi basati sul genere. Questo dibattito è emerso anche grazie ad altre celebrità come Emma Corrin e Asia Kate Dillon, che hanno sollevato l’idea che l’attenzione sulle performance dovrebbe prevalere sulla categorizzazione binaria di genere.
La prospettiva di Gladstone evidenzia la necessità di una riflessione più ampia su come vengono assegnati i premi e valutati i talenti nell’industria cinematografica, sottolineando che la divisione di genere potrebbe essere superata in favore di un approccio più centrato sull’arte.
Il suo ruolo in “Killers of the Flower Moon” e la sua preparazione mettono in evidenza il profondo legame con il suo patrimonio culturale, mostrando l’importanza di rappresentare in modo autentico e rispettoso le storie delle comunità indigene nell’industria dell’intrattenimento. La sua esperienza e interpretazione offrono un messaggio di speranza e forza per le generazioni presenti e future, evidenziando la resilienza delle comunità native di fronte alle sfide storiche e attuali.
L’inclusione dei popoli indigeni negli eventi internazionali è cruciale per promuovere la diversità culturale, preservare le tradizioni e dare voce a comunità che sono state storicamente emarginate o discriminate. È essenziale creare spazi inclusivi che consentano ai rappresentanti delle popolazioni indigene di partecipare attivamente, condividendo le loro prospettive, conoscenze e contributi con il mondo.
Le organizzazioni e gli organizzatori degli eventi internazionali dovrebbero impegnarsi attivamente per una rappresentanza equa e inclusiva, garantendo la partecipazione e la visibilità delle comunità indigene.
Inoltre, educare il pubblico sull’importanza della cultura indigena, sulle sfide che affrontano e sui loro contributi alla società può anche contribuire a sensibilizzare e promuovere maggiore rispetto e consapevolezza di questi gruppi nella sfera internazionale.
La decolonizzazione del concetto di genere e delle pratiche imposte alle comunità indigene è una questione complessa e cruciale che richiede rispetto, sensibilità culturale e consapevolezza storica.
Le popolazioni indigene spesso hanno sistemi di genere e identità sessuali molto diversi da quelli imposti dai colonizzatori. La colonizzazione ha portato all’imposizione di idee e strutture culturali estranee alle comunità indigene, comprese nozioni di genere binario e ruoli di genere rigidamente definiti.
Decolonizzare il genere in questo contesto implica rispettare e sostenere le identità di genere e i sistemi di conoscenza tradizionali delle popolazioni indigene. Ciò significa non solo riconoscere e rispettare le identità di genere non-binario e fluide presenti nelle culture indigene, ma anche smantellare strutture imposte che limitano o ignorano queste identità.
È fondamentale ascoltare e valorizzare le prospettive delle comunità indigene riguardo al genere e alle identità sessuali, anziché imporre concetti stranieri o occidentali. Questo processo richiede un impegno verso l’autodeterminazione delle comunità indigene, permettendo loro di definire e preservare i loro sistemi di genere e le loro tradizioni.
Inoltre, è essenziale che chiunque si impegni a sostenere la decolonizzazione del genere nelle comunità indigene, facendo attenzione a non replicare dinamiche coloniali di dominio culturale o di assimilazione. È un processo che richiede un lavoro attento, inclusivo e collaborativo, finalizzato a garantire il rispetto delle identità di genere e dei diritti delle popolazioni indigene nel modo più rispettoso e sensibile possibile.
Il nostro Dipartimento per la Diversità e l’Inclusione di Giambrone and Partners è qui per offrire consulenza legale e supporto in casi di discriminazione. Se ti senti sotto pressione, preso di mira o ignorato, non esitare a contattarci.
Cynthia Cortés Castillo, Digital Marketing Executive
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